Ad oggi, uno dei settori che viene ancora oggi promosso con una certa insistenza è quello dei finanziamenti, nello specifico quelli rivolti a privati ( dipendenti e pensionati su tutti).
Chi non ha mai ricevuto telefonate quasi quotidiane, nelle ore più disparate, di sedicenti promoter che vogliono offrire soldi?
Quante persone già intuiscono il motivo di quello squillo alle 14.00 di tutti i giorni salvo poi riattaccare alla prima pronuncia dell'operatore?
Tanti, troppi direi!!!
In realtà è vero.
Il settore dei finanziamenti è il secondo, dopo quello della fornitura di energia, ad essere promosso su base quotidiana e il più delle volte anche telefonicamente.
A tal riguardo, è stata prevista una riforma di legge che permette di limitare il telemarketing aggressivo.
Ma di questo ne discuteremmo in un altro articolo
Comunque, se vuoi approfondire il discorso del telemarketing aggressivo, clicca sotto
Quindi, ecco il primo motivo per cui si prova diffidenza verso un settore:
Sembra strano, ma è cosi: se ogni giorno un potenziale cliente viene bombardato da offerte di soldi come se fosse acqua fresca, va a perdere il giusto valore che il finanziamento può assolvere.
Il tema del credito alle persone è delicatissimo. In tutta la mia esperienza ormai quasi quindicinnale come consulente del credito, affermo questo principio in primis con tutti i miei potenziali clienti.
Di fatto cerco di metterli al riparo da offerte creditizie telefoniche o tramite web che non tengono conto di tutta una serie di aspetti che debbono essere valutati preventivamente, e che ne potrebbero modificare l'importo erogato nonché l'esito stesso.
Purtroppo molte persone accettano a tali tipologie di offerte, salvo poi verificare sul loro estratto conto che la cifra concordata non corrisponde a quella comunicata, o che addirittura la rata è sensibilmente diversa.
Cosa comporta questo?
Il dipendente / pensionato destinatario di questa malsana pratica penserà che tutti i consulenti siano uguali, e che tutti coloro che offrono servizi i consulenza creditizia siano dei truffatori.
Il che è abbastanza normale in un paese, come l'Italia, in cui il potenziale cliente parte già con un grado oggettivo di diffidenza in più rispetto agli altri paesi.
Quindi abbiamo capito che promuovere e finalizzare un servizio delicato, quale quello dei finanziamenti, tramite telefono, web, ecc. senza vedere fare una diagnosi preventiva ad un potenziale cliente è una cosa che fa abbattere di parecchio la fiducia degli italiani gia di perse diffidenti.
Ecco che allora viene da pensare che è d'obbligo un appuntamento preventivo con un consulente certificato per valutare tutte le opportunità di cui un cliente può godere rispetto all'ottenimento di una somma.
Assodato questo, c'è poi da fare un altro passaggio sulle competenze del consulente.
Ed ecco il secondo motivo per cui le persone sono diffidenti
cosa comporta questo?
Qui il discorso si fa lungo, non è questo il momento adatto per elencare tutti gli svantaggi che un cliente può subire da una consulenza condotta da personale che non conosce neanche la sua materia.
Ma comunque è certo che se un cliente si trova a beneficiare di un finanziamento che non risolve la sua problematica, e che per di più si troverà a pagare una rata sproporzionata rispetto al proprio stipendio / pensione, questo non farà altro che aumentare il senso di insoddisfazione verso una classe di professionisti del settore creditizio.
Provare oggi questo sentimento di sufficienza verso tale categoria è doppiamente grave, poiché ci troviamo in una fase in cui a breve le banche chiuderanno le proprie filiali sul territorio.
Questo è quello che pensa il 65% dei dirigenti di banca secondo un recente sondaggio pubblicato da Temenos - società leader nel mondo del software bancario con oltre 3.000 clienti a livello globale.
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mancanza di competenza, dicevo.
Non mi riferisco solo a quello di tipo tecnica legate alle caratteristiche del prodotto nella sua interezza, ma soprattutto a quello di tipo commerciale e di vendita.
Ad oggi solo il 41% dei consulenti frequentano periodicamente un corso di formazione o che comunque si legano ad una autorità nel settore marketing e vendite.
Questo è un vero guaio.
Restando sul tema centrale di questo articolo: la diffidenza verso la consulenza creditizia, è lampante che le cose dette poc'anzi generano un ulteriore e terzo motivo per cui si prova tale sentimento:
Lasciatemi dire subito che il più delle volte, le lamentele per i costi elevati legati ad un finanziamento sono ingiustificate, poiché il dipendente / pensionato ha una sua personale percezione dei costi, che li reputa oggettivamente alti a prescindere.
Tale denuncia, la si può solo comprendere e fare in modo che mediando tra le varie banche ci sia quella che offre il prodotto migliore per quel profilo.
A tale riguardo, credo che la mediazione creditizia sia l'attività che meglio possa soddisfare le più disparate esigenze della clientela, poiché il presupposto base di un collaboratore è quello di individuare la migliore risorsa creditizia per il suo cliente, il tutto slegato dalla Banca.
Proprio per questo motivo, fin dall'inizio della mia carriera professionale, ho scelto di collaborare con strutture societarie che mi mettessero a disposizioni più banche tra le quali allocare il miglior prodotto per il mio cliente.
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PERCHE SI HA DIFFIDENZA VERSO LA CONSULENZA CREDITIZIA?
affidarsi ad un consulente competente che dietro più colloqui cerca di capire le reali necessita ed individua la migliore banca che possa assolvere a tale compito