Cambiano le regole per la segnalazione in crif
Ecco come puoi evitare di far parte di quel 2% di persone che pagano in ritardo
Che ci sia aria di cambiamento, lo si sa...
il tutto sempre perché viviamo in un mondo in cui le problematiche sono ormai all'ordine del giorno.
Basta ascoltare per 10 minuti un TG per capire che ormai non facciamo in tempo per capire come dobbiamo adeguarci a tutta una serie di evoluzioni ( io dire INvoluzioni) che stanno caratterizzando il nostro periodo.
Quel cambiamento ha interessato anche il settore del credito.
Non so se in positivo o meno, ma la modifica apportate dal Garante della privacy d’intesa con le associazioni di categoria, hanno introdotto delle modifiche riguardando la condotta dei debitore nell'onorare le proprie esposizioni.
nello specifico, sono cambiati
i tempi di conservazione dei dati per chi non rispetta i tempi di pagamento dei prestiti
se vuoi capire se rischi la segnalazione in banca dati, lascia i tuoi contatti qui
I nomi degli inadempienti e i dati dei loro “ammanchi” non resteranno per sempre in questa banca dati che è consultabile da tutti gli istituti creditizi quando viene richiesto un prestito di qualsiasi genere.
Ecco i nuovi tempi di conservazione dati:
- in caso di richiesta di un prestito: massimo 180 giorni, che si riducono a 90 se la richiesta non è accolta oppure l’interessato rinuncia prima dell’erogazione;
- se il prestito viene integralmente rimborsato senza ritardi: non oltre 5 anni dalla data di scadenza del contratto (il tempo può allungarsi se in Crif ci sono informazioni di mancati pagamenti dello stesso debitore relativi ad altri contratti);
- se i pagamenti vengono eseguiti in ritardo non superiore a due rate o due mesi, entro i quali le insolvenze vengono regolarizzate: un anno a partire dal saldo del dovuto pregresso;
- se i ritardi invece superano due rate o due mesi, il termine si raddoppia e diventa due anni, decorrenti sempre dal momento della avvenuta regolarizzazione;
- se i debiti non vengono rimborsati, le informazioni sui mancati pagamenti rimarranno in Crif per un tempo massimo di 3 anni, decorrenti dalla scadenza del contratto e dunque dal termine del piano di rimborso prestabilito; ma se subentrano vicende che rendono necessario un aggiornamento dei dati è possibile arrivare alla conservazione dei dati fino a 5 anni.
Il provvedimento è esteso anche per chi presenta cifre in rosso sul conto corrente per 90 gg. Ma questa è un'altra storia
Certo i motivi per un ammanco nel pagamento delle rate posso essere tanti:
- sopravvenute complicazioni lavorative
- emergenze sociali ( es Covid)
- una errata consulenza personalizzata
proprio su questo ultimo punto vorrei soffermarmi:
capita, molto spesso che la mancanza del rimborso delle rate sia stata conseguita da una errata consulenza, io direi non personalizzata sulla base delle forze del cliente.
Questo comporta, in estrema sintesi, che il cliente faccia il passo più lungo della gamba con un inevitabile inadempienza del pagamento delle rate
Quindi il ruolo dl consulente è doppiamente importante,
non solo è colui che soddisfa le pretese del cliente, ma nello svolgimento del suo lavoro deve fare anche un'analisi approfondita circa la sostenibilità della rata nel futuro.
Tutto questo proprio per evitare che questa possa essere di intralcio al tenore di vita del cliente.
Anzi, quasi quasi , l'ultima parte è proprio quella più importante. Molto spesso le situazioni debitorie dei clienti sono così complesse che occorrono più giorni affinché possa coincidere tutto.
Il ruolo del consulente creditizio, è divenuto nel tempo, così importante tale da non farne a meno
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